venerdì 30 novembre 2012

Jerzy Janowicz. E’ nata una stella?

Dopo la splendida cavalcata che ha portato il giovane Jerzy Janowicz’s a raggiungere la finale del torneo di Parigi Bercy 2012 - eliminando in fila 5 ‘top 20’ del calibro di Kohlschreiber, Cilic, Murray, Tipsarevic e Simon, prima di arrendersi allo spagnolo David Ferrer – molti appassionati si stanno interrogando se sia nata una nuova stella nel firmamento del tennis mondiale.


Janowicz, polacco,  classe 1990, 2.03 metri di altezza, si mette in mostra nel circuito juniores raggiungendo le finali degli US Open nel 2007 e del Roland Garros nel 2008. Nel 2012 si mette in luce nel circuito maggiore per la prima volta a Wimbledon dove, superate le qualificazioni, approda al terzo turno sconfiggendo Simone Bolelli ed Ernst Gulbis prima di cedere al tedesco Florian Mayer dopo cinque tiratissimi set. Grazie alla finale al Masters 1000 di Bercy chiude l’annata al 26esimo posto della classifica mondiale (n. 1 polacco) con un ruolino di 14 vittorie e 4 sconfitte.
Purtroppo Bercy è stato l’ultimo appuntamento della stagione 2012 e pertanto bisognerà pazientare alcune settimane per rivedere Jerzy in campo e capire quali siano le sue reali potenzialità e prospettive.

Nel frattempo prendiamo spunto dall’impresa del gigante polacco a Parigi per ricordare l’esplosione di alcuni dei giocatori che hanno fatto la storia del tennis negli ultimi decenni.

Boris Becker – Professionista dal 1984, Becker si aggiudica il suo primo torneo l’anno successivo sull’erba londinese del Queen’s. Dopo tre settimane, all’età di 17 anni e 227 giorni, sconfigge il sudafricano Kevin Curren (6-3, 6-7, 7-6, 6-4,) diventando il primo tedesco a trionfare a Wimbledon, nonché  il più giovane tennista nella storia a vincere un titolo dello Slam (record infranto nel 1989 al Roland Garros da Michael Chang). Becker chiuderà la sua strepitosa carriera nel 1999 con un bilancio di 49 titoli di cui 6 tornei dello Slam: 2 Australian Open (1991 e 1996), 3 Wimbledon (1984, 1985 e 1989) e 1 US Open (1989).


Michael Chang – All’età di soli 15 anni, Michael Chang detiene già vari record: nel 1987 è il giocatore più giovane di sempre ad aggiudicarsi un incontro agli US Open e a raggiungere la semifinale di un torneo del circuito maggiore a Scottsdale. Nel 1988 vince il suo primo titolo a San Francisco. Ma è nel 1989 che l’americano  irrompe nella storia del grande tennis conquistando, a 17 anni e 110 giorni, il Roland Garros e abbattendo  il record di più giovane vincitore di un titolo dello Slam detenuto da Boris Becker. Nonostante una tiratissima finale contro lo svedese Stefan Edberg, l’incontro più memorabile disputato da Michael è quello che lo vede superare al quarto turno il n. 1 al mondo Ivan Lendl. Sotto di due set Chang riesce a recuperare un break nella terza frazione e a vincere il set. A quel punto, colto da crampi, l’americano comincia ad adottare una serie di astuzie per spezzare il ritmo a Lendl, alzando diversi pallonetti per rallentare il gioco, tentando di chiudere più colpi vincenti per accorciare i punti e arrivando a sorprendere l’avversario con un servizio ‘dal basso’. 


La strategia funziona; Lendl si innervosisce e quando sul 5-3 del quinto set serve per salvare un match point e Chang, tra il divertimento del pubblico, si piazza per la risposta abbondantemente dentro il campo, finisce con il commettere un doppio fallo che regala la vittoria all’americano. Per Chang sarà l’unico Slam vinto in carriera. Raggiungerà altre tre finali al Roland Garros nel 1995, all’Australian Open e all’US Open nel 1996, perdendole rispettivamente contro Thomas Muster, Boris Becker e Pete Sampras. Chiuderà la carriera nel 2003 dopo aver conquistato 34 tornei e aver sfiorato la vetta della classifica mondiale.

Pete Sampras – Quando si presenta agli US Open del 1990, Sampras, 19 anni,  ha già all’attivo 2 titoli ATP ed è piazzato tra i primi 20 giocatori del ranking mondiale, ma nessuno avrebbe scommesso un dollaro sulla sua vittoria. E invece ‘Pistol Pete’ stupisce tutti sconfiggendo Muster agli ottavi, Lendl ai quarti e McEnroe in semifinale per approdare all’atto conclusivo contro il connazionale André Agassi, a cui non lascia neppure un set. E’ il primo dei 14 titoli dello Slam (2 Australian Open,  7 Wimbledon, 5 US Open) che Sampras conquisterà in carriera. Si ritirerà nel 2002 dopo l’ultimo successo a Flushing Meadows. Per lui la storia parla di 64 titoli e 6 stagioni chiuse consecutivamente al vertice della classifica mondiale.


Gustavo Kuerten – A 21 anni, ‘Guga’, n. 66 delle classifica mondiale approda al Roland Garros. Lo conoscono in pochi e non ha ancora disputato nemmeno una finale nel circuito maggiore. Kuerten riesce nell’impresa di eliminare i vincitori delle tre precedenti edizioni (Muster al terzo turno, Kafelnikov ai quarti e Sergi Bruguera in finale) diventando il primo brasiliano nella storia ad aggiudicarsi un torneo del Grande Slam. Il titolo di Parigi gli vale tuttora la terza posizione nella speciale classifica dei giocatori che hanno vinto uno Slam con il ranking più basso; meglio di lui hanno fatto solo Mark Edmonson, che ha vinto gli Australian Open nel 1976 partendo dalla 212esima posizione, e Goran Ivanisevic, vittorioso a Wimbledon nel 2001 da n. 125. Kuerten conoscerà l’apice della sua carriera all’inizio del nuovo millennio quando raggiungerà la prima posizione mondiale e riuscirà a trionfare nuovamente al Roland Garros nel 2000 e nel 2001. Dopo una carriera caratterizzata da numerose vicissitudini familiari e infortuni fisici sarà costretto ad appendere definitivamente la racchetta al chiodo nel 2008 con 20 titoli in bacheca. 


Lleyton Hewitt – L’australiano, classe 1981, comincia a vincere presto, anzi prestissimo. Nel 1998, quando deve ancora compiere 17 anni ed è n. 550 del mondo, vince (partendo con una wild card) il suo prima titolo nel circuito professionistico sui campi della città natale, Adelaide, sconfiggendo in semifinale niente di meno che il favoritissimo André Agassi. Si tratta del terzo più giovane vincitore di sempre in un torneo ATP dopo Aaron Krickstein,  che vince il torneo di Tel Aviv nel 1983 all’età di 16 anni e 2 mesi, e Michael Chang, che trionfa a San Francisco nel 1988 all’età di 16 anni e 7 mesi. In compenso Hewitt sale sul gradino più alto del podio nella classifica dei più giovani n. 1 al mondo; a soli 20 anni, infatti, riesce a piazzarsi al vertice del ranking mondiale dopo il trionfo agli US Open del 2001. L’anno successivo si impone anche a Wimbledon sconfiggendo in finale David Nalbandian. Attualmente ha all’attivo 28 titoli e alla soglia dei 33 anni è ancora in attività.




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