Ai tennisti
capita spesso di perdere la testa, ma è molto più raro che la perdano al punto
di essere squalificati. L’ultimo giocatore ad entrare in questa speciale ‘lista
nera’ è David Nalbandian. Nel corso della finale del Queens 2012, torneo
londinese di preparazione a Wimbledon, l’argentino, dopo aver vinto il primo
set contro il croato Marin Cilic, subisce il break dall’avversario sul 3-3
della seconda frazione. Nel tornare a sedersi per il cambio di campo Nalbandian
sferra un calcio violento contro il pannello pubblicitario che circonda la
postazione di un giudice di linea che si ferisce ad una gamba. Nonostante le
scuse immediate del giocatore il giudice di sedia, osservando rigorosamente il
regolamento, dispone immediatamente la squalifica per condotta antisportiva.
Nalbandian,
tuttavia, vanta degli illustri predecessori. Il più insospettabile è
sicuramente il britannico Tim Henman. ‘Timbledon’, riesce nell’impresa proprio
sui campi dell’All England Lawn Tennis and Croquet Club quando – corre l’anno
1995 – dopo aver perso il servizio nel corso di un incontro di doppio che lo
vede impegnato al fianco del connazionale Jeremy Bates contro la coppia
Tarango-Holm, scaglia la pallina con un gesto di stizza colpendo
(involontariamente) una povera raccattapalle che attraversa il campo di gioco.
Più recente
la squalifica dell’australiana Anastasia Rodionova al torneo WTA di Cincinnati
del 2007 in occasione dell’incontro valido per il primo turno che la vede opposta
alla tedesca Angelique Kerber. Dopo aver perso il primo game del terzo set l’australiana,
frustrata da un gruppetto di tifosi dell’avversaria, a dire il vero abbastanza
maleducati e antisportivi, scaglia una pallina nella loro direzione. In realtà
la traiettoria della pallina è molto più bassa, tanto da colpire il muro di
fondo del campo, ma basta il gesto a convincere il giudice di sedia a
consultarsi con il direttore del torneo e disporre l’interruzione della partita
e l’assegnazione della vittoria alla Kerber. La Rodionova
è la seconda giocatrice nella storia del tennis moderno a subire una squalifica.
Prima di lei la rumena Irina Spirlea, che a Palermo, nel 1996, viene ‘espulsa’
per aver insultato un giudice di linea.
Tra gli
esponenti di questa ristretta cerchia di ‘cattivi’ non poteva mancare un italiano. Stefano
Pescosolido viene squalificato al torneo di Sydney nel 2002 quando scaglia una
racchetta per terra e questa, rimbalzando, finisce in faccia ad una
spettatrice.
Fin qui i
casi di squalifica ‘diretta’. Il regolamento del tennis prevede infatti anche
la squalifica per ‘tripla ammonizione’. La prima ammonizione consiste in un
semplice richiamo verbale; alla seconda ammonizione scatta il ‘penalty point’ a
favore dell’avversario; alla terza si va a casa.
Tra i casi
più celebri di questa seconda categoria di squalificati illustri non poteva mancare
il mitico John McEnroe, celebre per le sue discussioni, spesso unilaterali, con
arbitri e giudici di linea. Quarto turno degli Australian Open 1990; McEnroe è
avanti due set a uno contro lo svedese Michael Pernfors e si è già rimediato un
warning per proteste contro un giudice di linea. Sul 3-2 per Pernfors SuperMac
sbaglia un dritto concedendo il break point all’avversario e scaglia la
racchetta a terra. Seconda ammonizione e punto di penalità, che equivale a
gioco per Pernfors. John a quel punto va su tutte le furie, chiede l’intervento
del supervisor del torneo, ma riesce ad insultare anche quest’ultimo
costringendo l’arbitro a comminare la terza ammonizione e la contestuale
sconfitta dell’americano.
Negli ultimi
anni sono da registrare le squalifiche del belga Xavier Malisse al torneo di
Miami del 2005 e quella di Serena Williams nella semifinale degli US Open 2009.
In quest’ultimo caso all’americana di ammonizioni ne sono bastate solo due in
quanto si è beccata il penalty point sul match point in favore dell’avversaria
Kim Clijsters. Sotto 6-4, 5-4 e 15-30 la Williams si vede chiamare un fallo di
piede sulla seconda palla di servizio. L’americana si scaglia contro la giudice
di linea che prima incassa, poi si dirige verso il giudice arbitro per riferirgli
le parole della giocatrice, che, a suo dire, l’avrebbe addirittura minacciata
di morte. "La vedi questa palla? Te la metto in gola, te la faccio
ingoiare" sarebbero state in realtà le parole pronunciate da Serena che
tuttavia dopo l’intervento del supervisor si vede inflitto il punto di penalità
per abuso verbale con conseguente eliminazione.
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