venerdì 31 agosto 2012

Quando i tennisti perdono completamente la testa….e vengono squalificati

Ai tennisti capita spesso di perdere la testa, ma è molto più raro che la perdano al punto di essere squalificati. L’ultimo giocatore ad entrare in questa speciale ‘lista nera’ è David Nalbandian. Nel corso della finale del Queens 2012, torneo londinese di preparazione a Wimbledon, l’argentino, dopo aver vinto il primo set contro il croato Marin Cilic, subisce il break dall’avversario sul 3-3 della seconda frazione. Nel tornare a sedersi per il cambio di campo Nalbandian sferra un calcio violento contro il pannello pubblicitario che circonda la postazione di un giudice di linea che si ferisce ad una gamba. Nonostante le scuse immediate del giocatore il giudice di sedia, osservando rigorosamente il regolamento, dispone immediatamente la squalifica per condotta antisportiva.



Nalbandian, tuttavia, vanta degli illustri predecessori. Il più insospettabile è sicuramente il britannico Tim Henman. ‘Timbledon’, riesce nell’impresa proprio sui campi dell’All England Lawn Tennis and Croquet Club quando – corre l’anno 1995 – dopo aver perso il servizio nel corso di un incontro di doppio che lo vede impegnato al fianco del connazionale Jeremy Bates contro la coppia Tarango-Holm, scaglia la pallina con un gesto di stizza colpendo (involontariamente) una povera raccattapalle che attraversa il campo di gioco.


Più recente la squalifica dell’australiana Anastasia Rodionova al torneo WTA di Cincinnati del 2007 in occasione dell’incontro valido per il primo turno che la vede opposta alla tedesca Angelique Kerber. Dopo aver perso il primo game del terzo set l’australiana, frustrata da un gruppetto di tifosi dell’avversaria, a dire il vero abbastanza maleducati e antisportivi, scaglia una pallina nella loro direzione. In realtà la traiettoria della pallina è molto più bassa, tanto da colpire il muro di fondo del campo, ma basta il gesto a convincere il giudice di sedia a consultarsi con il direttore del torneo e disporre l’interruzione della partita e l’assegnazione della vittoria alla Kerber. La Rodionova è la seconda giocatrice nella storia del tennis moderno a subire una squalifica. Prima di lei la rumena Irina Spirlea, che a Palermo, nel 1996, viene ‘espulsa’ per aver insultato un giudice di linea.
Tra gli esponenti di questa ristretta cerchia di ‘cattivi’  non poteva mancare un italiano. Stefano Pescosolido viene squalificato al torneo di Sydney nel 2002 quando scaglia una racchetta per terra e questa, rimbalzando, finisce in faccia ad una spettatrice.

Fin qui i casi di squalifica ‘diretta’. Il regolamento del tennis prevede infatti anche la squalifica per ‘tripla ammonizione’. La prima ammonizione consiste in un semplice richiamo verbale; alla seconda ammonizione scatta il ‘penalty point’ a favore dell’avversario; alla terza si va a casa.
Tra i casi più celebri di questa seconda categoria di squalificati illustri non poteva mancare il mitico John McEnroe, celebre per le sue discussioni, spesso unilaterali, con arbitri e giudici di linea. Quarto turno degli Australian Open 1990; McEnroe è avanti due set a uno contro lo svedese Michael Pernfors e si è già rimediato un warning per proteste contro un giudice di linea. Sul 3-2 per Pernfors SuperMac sbaglia un dritto concedendo il break point all’avversario e scaglia la racchetta a terra. Seconda ammonizione e punto di penalità, che equivale a gioco per Pernfors. John a quel punto va su tutte le furie, chiede l’intervento del supervisor del torneo, ma riesce ad insultare anche quest’ultimo costringendo l’arbitro a comminare la terza ammonizione e la contestuale sconfitta dell’americano.


Negli ultimi anni sono da registrare le squalifiche del belga Xavier Malisse al torneo di Miami del 2005 e quella di Serena Williams nella semifinale degli US Open 2009. In quest’ultimo caso all’americana di ammonizioni ne sono bastate solo due in quanto si è beccata il penalty point sul match point in favore dell’avversaria Kim Clijsters. Sotto 6-4, 5-4 e 15-30 la Williams si vede chiamare un fallo di piede sulla seconda palla di servizio. L’americana si scaglia contro la giudice di linea che prima incassa, poi si dirige verso il giudice arbitro per riferirgli le parole della giocatrice, che, a suo dire, l’avrebbe addirittura minacciata di morte. "La vedi questa palla? Te la metto in gola, te la faccio ingoiare" sarebbero state in realtà le parole pronunciate da Serena che tuttavia dopo l’intervento del supervisor si vede inflitto il punto di penalità per abuso verbale con conseguente eliminazione.


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