Tennisticamente parlando il 2012
sarà ricordato come l’anno dei ‘Fabolous 4’. Ultimo ad entrare in questo club
d’elite del tennis mondiale è il britannico Andy Murray, che si è imposto nel
quarto slam della stagione dopo una tiratissima finale contro il serbo Novak
Djokovic durata quasi 5 ore di gioco (7-6 7-5 2-6 3-6 6-2 il
punteggio).
Per il britannico, a detta di molti, il 2012 è stato l’anno della consacrazione. A poche
settimane di distanza dalla cocente sconfitta sull’erba di Wimbledon contro
Roger Federer, Murray, infatti, è
riuscito prima a prendersi la rivincita contro lo svizzero nella finale delle
olimpiadi di Londra 2012 e poi a trionfare sul cemento di Flushing Meadows. Murray ha così centrato la sua prima vittoria
in uno slam, interrompendo un digiuno che per i colori britannici durava dal
1936; ci è riuscito alla quarta finale
disputata in carriera, ironia della sorte proprio come il suo nuovo coach, Ivan
Lendl, a cui molti attribuiscono il merito della sua crescita, soprattutto a
livello mentale.

Non accadeva da 10 anni che 4
giocatori diversi, e in questo caso i primi 4 giocatori del ranking mondiale,
si aggiudicassero le 4 prove annuali del grande slam; era il 2003 quando a
trionfare nelle 4 tappe maggiori del circuito furono rispettivamente Andrè
Agassi (Australian Open), Juan Carlos Ferrero (Roland Garros), Roger Federer
(Wimbledon) e Andy Roddick (US Open). A proposito di Roddick, lo statunitense
ha giocato quest’anno a New York il suo ultimo match, dando l’addio al tennis
dopo la sconfitta al quarto turno per mano dell’argentino Del Potro.
Discorso a
parte merita Roger Federer, che di appendere la racchetta al chiodo non ha la
minima intenzione e continua a infrangere record su record. Se nel 2003 conquistava
il suo primo Wimbledon, nel 2012 lo svizzero ha consolidato il suo primato
nella speciale classifica di vittorie nei tornei dello slam (17), raggiungendo
Pete Sampras come numero di sigilli (7) sull’erba londinese. Considerando
invece il record del numero di vittorie in uno stesso slam , a Sampras e
Federer si aggiunge lo spagnolo Rafael Nadal, capace di conquistare quest’anno
il suo settimo Roland Garros.

Negli ultimi 10 anni, partendo
proprio dal 2003, Federer e Nadal si sono aggiudicati insieme 28 dei 40 tornei
disputati. Aggiungendo i cinque titoli del serbo Djokovic si arriva a quota 33.
A spartirsi le restanti ‘briciole’, oltre ai già citati Agassi, Ferrero, Roddick
e Murray, i due argentini Gaston Gaudio (Roland Garros 2004) e Juan Del Potro
(US Open 2009) e il russo Marat Safin (Australian Open 2005).
Altri dati a ulteriore conferma
di questo piccolo oligopolio tennistico: Federer, Nadal e Djokovic sono stati
tutti in grado di vincere tre prove dello slam nello stesso anno: Federer per
ben tre volte (2004, 2006 e 2007), Nadal nel 2010 e Djokovic nel 2011. Prima di
loro, per registrare una simile impresa bisogna risalire al 1988 quando lo
svedese Mats Wilander fece man bassa lasciando al connazionale Stefan Edberg il
titolo di Wimbledon.
Federer e Nadal fanno inoltre
parte di quella ristretta cerchia di tennisti che sono riusciti ad
aggiudicarsi, almeno una volta, tutti e quattro i titoli dello slam. Assieme a
loro, nell’era open del tennis, solo lo statunitense Andre Agassi, che, in
compagnia di Nadal, è anche l’unico a poter vantare nel proprio palmares il
cosiddetto ‘carrer golden slam’, ovvero la vittoria di ciascuno slam oltre che
del titolo olimpico. Un obiettivo che, per chiudere il cerchio dei ‘fabolous 4’
nei prossimi anni potrebbe essere alla portata di Andy Murray, sempre che
Federer non ci stupisca ancora a Rio nel 2016.
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